Nona, nonna
Il piccolo, il comune, l'immune quotidiano sono sempre stati lì, ma anche il profondo, il raro, il più lontano chiarore che ancora non si può vedere in quelle parole interrotte, ma anche la velocità del pensiero, ciò che mancava ma anche ciò che restava per un futuro possibile e un tempo profondo, a volte falso amico che divora la nostra carne come quarziti nel cammino distratto dall'emozione del paesaggio, tempo bello che suona anche infiniti allarmi nei ricordi e nelle prognosi. Siamo tutti qui, una nuvola sottile ci copre, un sibilo in una nota veloce sul pianoforte, siamo dietro la tenda e passiamo davanti raccontando storie, ci fermiamo un breve istante ma proseguiamo insieme.
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